È illegittimo il licenziamento per giusta causa comminato ad un lavoratore per aver pubblicato un post su Facebook che in né direttamente né indirettamente era riferito all’attuale datore di lavoro. Così ha disposto la Sezione lavoro della Suprema Corte di cassazione con l’ordinanza n. 28828/2024.
Affinché un contratto di swap possa dirsi a copertura è sufficiente che tra il sottostante ed il derivato vi sia una correlazione elevata, non essendo necessaria una perfetta coincidenza tra le caratteristiche finanziarie dei due contratti. In questi termini si è espresso il Tribunale di Milano con sentenza del 25 ottobre 2024.
È venuto a mancare il Professor Paolo Pisa, maestro della scuola penalistica genovese che ha offerto un importante contributo alla materia penalistica.